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Virus West Nile: cosa c’è da sapere e come prevenire l’infezione

14 Agosto 2025


In considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica legata ai casi di infezione da virus West Nile, il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria richiama l’attenzione sui comportamenti da adottare al fine di riconoscere e gestire eventuali casi sospetti.

Cos’è il virus West Nile (fonte: Ministero della Salute e Istituto Superiore Sanità)
La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, WNV), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. In Italia da diversi anni si verificano nel periodo estivo alcune decine di casi di West Nile (fino ad alcune centinaia negli anni con maggiore incidenza), trasmessi da puntura di zanzara, mentre non sono mai stati documentati casi di trasmissione da trasfusione o trapianto.

Incubazione e sintomi
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit immunitario. La maggior parte delle persone infettate non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, mentre nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone fragili, ad esempio per malattie pregresse, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più rilevanti si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Prevenzione
Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:
usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
usando delle zanzariere alle finestre
svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.

Se si avvertono sintomi sospetti, è importante contattare il proprio medico curante.

Per ricevere informazioni aggiornate, è attivo il numero 1500 del Ministero della Salute, gratuito e a disposizione di tutti i cittadini, dal lunedì al venerdì, festivi esclusi, dalle 9 alle 17.

Per saperne di più sulle attività del G.O.M., visita il sito www.gomrc.it e la pagina Facebook (GOM di Reggio Calabria), o consulta la Carta dei servizi sanitari del GOM.

Staff Direzione Generale