Lettera di una cittadina reggina: "L’ospedale merita dei riconoscimenti"
03 Dicembre 2024Pubblichiamo la lettera di ringraziamento di una cittadina reggina (disponibile anche su www.reggiotv.it).
Buongiorno, sono la figlia di un medico di famiglia in pensione deceduto giorno 22 Novembre, un dolore grande, ma sento nel cuore di dover ringraziare il personale del nostro ospedale per quello che hanno fatto per il mio papà. Ho scritto una lettera, inviata al gom, ma vorrei che tanti la leggessero, perché l’ospedale merita dei riconoscimenti. Allego la lettera, nella speranza che la possiate divulgare:
Ho aspettato qualche giorno prima di scrivere questa lettera perché il dolore è grande e il cuore è spezzato: la perdita di una persona cara è qualcosa di indescrivibile. Solo 2 mesi fa abbiamo perso il nonno materno, e mai avrei pensato di vivere un dolore grande come quello che sto provando per la perdita del mio amato papà. Una morte che ci ha lasciato senza parole, perché inaspettata. Stava male, ma la sua sofferenza poteva essere risolta con un intervento già programmato presso l’Humanitas di Milano.
Giovedì 14 novembre il dolore si aggrava, un primo mancamento ci costringe a chiamare il 118. Da lì ha inizio il nostro incubo: diversi arresti cardiaci, papà viene intubato, intervento salva vita d’urgenza e 8 giorni di terapia intensiva. Ma non voglio parlare di quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, questa lettera è per dire GRAZIE.
Grazie ad una struttura ospedaliera che troppo spesso viene denigrata e disprezzata.
Grazie al 118, al pronto soccorso, ai chirurghi che hanno operato papà d’urgenza, e soprattutto un GRAZIE ai medici, infermieri e oss del reparto di Anestesia e terapia intensiva del dottor Macheda. Non si sono mai arresi nonostante le condizioni di papà fossero disperate. Hanno fatto il possibile per cercare di salvargli la vita. Con i nostri occhi abbiamo visto l’impegno, la cura, l’amore e la professionalità di medici speciali, che io oggi definisco angeli.
Papà era un medico di famiglia in pensione, mi ha insegnato il rispetto verso il lavoro altrui, e soprattutto a pregare per chi fa un lavoro difficile e impegnativo come quello dei nostri sanitari.
Dio ha stabilito che era arrivato il momento per mio padre di andare via, ed anche se è difficile ed una parte del mio cuore è andata via con il mio papà giorno 22 novembre alle 16:10, ringrazio Dio perché siamo stati circondati in quei momenti da persone speciali che ci hanno concesso altri 8 giorni con un marito, un padre, un nonno, una persona unica che rimarrà sempre viva nei nostri cuori.
La mia preghiera è che le istituzioni combattano e sostengano il nostro ospedale in cui lavorano medici, infermieri, e dipendenti preziosi, accomunati dal desiderio di poter aiutare il prossimo. Loro ce la mettono tutta, e non sarà mai abbastanza ringraziarli per il lavoro che fanno.
Un ringraziamento particolare al dottore Vadalà e alla dottoressa Piccolo per essere stati accanto a me il pomeriggio del 22 Novembre, grazie per l’incoraggiamento e il sostegno che mi avete dato in un momento devastante. Potrei fare i nomi di tantissimi del reparto di terapia intensiva, siete tutti nel mio cuore e nelle nostre preghiere.
Dio vi benedica.
Labate Giuseppina