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14 giugno, Giornata Mondiale del Donatore. Il valore di un gesto prezioso attraverso le interviste dell'Avvenire di Calabria

13 Giugno 2025


In vista della Giornata mondiale del donatore del 14 giugno, raccontiamo il valore profondo di un gesto semplice ma essenziale, la donazione del sangue, attraverso le interviste realizzate da Francesco Chindemi per Avvenire di Calabria.

Il dr. Giuseppe Messina, Responsabile della U.O.S.D. Microcitemie, Emostasi e Trombosi del G.O.M.: “Nel 2024 sono state effettuate 3.450 emotrasfusioni: 3.450 persone hanno donato sangue per i pazienti che afferiscono al Centro di microcitemie, affetti da patologie del globulo rosso, in particolare talassemie, ma
anche anemie dovute ad altre cause, soprattutto anemie falciformi e talassodrepanocitosi. È un numero significativo, soprattutto se considerato in una realtà complessa, dove la cultura della donazione è ancora difficile da diffondere. Si tratta di un lavoro importante, condiviso con il centro trasfusionale diretto dal dottore Trimarchi, che garantisce quotidianamente il supporto trasfusionale a questi pazienti.
Per loro rappresenta una terapia salvavita: è grazie a essa che possono vivere e, nella maggior parte dei casi, condurre una vita di qualità assolutamente regolare”.

Stefania de Lorenzo, presidente dell’Associazione Reggina Microcitemici: “Essendo affetta da talassemia major – la classica, più conosciuta come anemia mediterranea – ogni 14 giorni faccio delle trasfusioni di sangue. La mia vita è legata al donatore di sangue. Sarò per sempre riconoscente ai donatori, perché ogni volta che faccio la trasfusione mi rendo conto che dietro quella sacca di sangue c’è una persona che si è donata, e in quel momento lo ha fatto per me. La mia vita è più o meno normale: ho 46 anni, sono sposata e ho un bambino di 7 anni. Il mio messaggio è: donatevi agli altri”. 

Luca Assumma, giornalista e donatore: “Donare vuol dire aiutare incondizionatamente l’altro. «Incondizionatamente» perché non sai a chi va il tuo sangue. Non sai chi è, com’è, che pensa, che fa. 
Quando stai lì seduto sulla poltrona e offri il tuo braccio, l’unica cosa che sai è che stai facendo un gesto di grande importanza perché aiuti chi ha bisogno, dando a un’altra persona una parte di te. Sai che con il tuo sangue puoi salvare vite in caso di emergenze o sostenendo cure di malattie croniche. 
Non ha solo questo valore «etico», ma anche quello «civile», perché donare sangue si inserisce in un contesto di comunità e nella società può essere sprone ed esempio per altre azioni positive personali e
altrui”. 

Leggi l’intero articolo in allegato o ascolta il podcast “Il sangue che salva: storie di vita, cura e dono” al seguente link:
Il sangue che salva: storie di vita, cura e dono. Ascolta il podcast